Tessuti e radici con Diane Scherer


Di Daniela Colombo

É possibile  creare tessuti con le radici? Dopo il mio articolo del 7/11/ 2019 ci affacciamo nuovamente a questa incredibile “realtà ” e al lavoro di una rivoluzionaria innovatrice.
Diane Scherer:  l’ artista che progetta abiti tessuti con le radici delle piante!

“Fashioned from nature” Victoria Albert Museum

La sua creatività  venne letteralmente sconvolta dalla lettura del libro – ” Il potere di movimento delle piante”- di Charles Darwin. L’ ultimo libro del naturalista britannico riguardante il mondo vegetale al quale affida le conclusioni delle sue ricerche.
Nelle oltre 500 pagine, viene descritta l’intelligenza vegetale, il movimento delle piante e soprattutto le funzioni delle radici, il vero cervello delle piante. Fu il primo ad accorgersi come le radici dotate di sensitività siano in grado di registrare parametri reagendo ad essi.
Come siano in grado di percepire gli stimoli ambientali, riconoscere le zone con le sostanze utili e la giusta  umidità estendendosi volontariamente con intelligenza e resilienza.

“Non esistono specie che sopravvivono perché più forti o intelligenti, ma adattabili ai cambiamenti. “


Diana Scherer rimane affascinata da questi studi “sviluppando una vera passione per le radici e il loro sviluppo. Comincia a studiarne gli schemi complessi e sconosciuti, trovando la giusta ispirazione per la sua vena artistica.
Dapprima comincia un progetto che chiama: “Nurture Studies”.
Per un periodo di due anni fa crescere una serie di fiori e piante in contenitori di forme diverse per studiare l’intreccio e la dinamica  delle radici. Non tutte le piante si prestavano a questo scopo e ognuna sviluppava il suo apparato radicale diverso per forma e struttura.  La camomilla ad esempio, aveva radici ruvide e molto lanose e l’erba invece  bianche e setose. Erano diverse qualitativamente per spessore e forma.
Osservando attentamente quelli che sembravano “fili” ha cominciato  a pensare all’eventuale utilizzo nella tessitura e quindi -” Si puó tessere  sottoterra? “

Dal 2014 inizia a collaborare con esperti biologi ed ecologi della “Rodbound University”di Nijmegen in Olanda dando orgine al progetto “Interwoven”.
Insieme studiano e valutano le dinamiche che orientano i movimenti delle radici attratte dalle sostanze di nutrimento, temperatura,  umidità e luce.
Qui vengono preparati degli stampi per invitare le radici ad intraprendere percorsi specifici  dando modo di ottenerne trame intricanti ed affascinanti una volta secche e asciutte.



I motivi delle sue trame sono motivi geometrici trovati in natura, come strutture a nido d’ape, fiocchi di neve o disegni a fogliami che ricordano gli arabeschi del Medio Oriente.
Tappeti persiani e merletti creati in grande collaborazione tra Uomo e Natura!

Scherer lavora principalmente con avena e grano. La prima può essere seminata molto ravvicinata, dando un volume estremamente elevato di radici in tempi rapidi.  In estate si riesce ad ottenere un modello anche entro due settimane.  Crescendo così rapidamente,  le radici sono ancora molto giovani, belle e con minuscole radici pelose!


Tutto è  in via di grande sperimentazione, regolare la densità dei semi, piantare un nuovo ceppo di erba o provare trame diverse contemporaneamente con piante diverse.

InterWoven è stato premiato dal “New Material Award Fellow”  che a Rotterdam  sfida artisti e designer a sviluppare materiali sostenibili e tecnologie evolutive.
Le fibre della radice di Scherer offrono la promessa di nuovi materiali entusiasmanti, affermano gli esperti.  Per esempio in termini ecologici anche le radici immagazzinano CO2, per un materiale che si crea da solo mentre cresce.  A differenza di altri materiali naturali come la fibra di cocco o il cotone, non è necessario tesserli in seguito per ottenerne il prodotto.
O potrebbe diventare un materiale isolante per i muri e sostituire parti in plastica!

https://youtu.be/glfqGbksUQc

https://youtu.be/ySuzQ5TE3Eo

Il Foliage


Con questa parola di uso ormai comune s’intende il fenomeno della variazione del colore delle foglie in autunno.
I colori delle piante  decidue come per magia passano dal verde al giallo, dall’arancione al rosso e poi al marrone.
Ma perché succede tutto questo? Il fenomeno avviene per la diminuzione progressiva della clorofilla, pigmento che conferisce il colore verde alle piante e tramuta la luce solare in energia.


Attraverso  la fotosintesi clorofilliana essa trasforma l’acqua della linfa e il carbonio dell’atmosfera in glucosio ed ossigeno.
In primavera ed in estate la clorofilla é presente in abbondanza, ma in autunno quando la radiazione solare diminuisce, la temperatura si abbassa e la fotosintesi clorofilliana rallenta.
Nei nostri inverni la disponibilità  di luce è  scarsa le piante  rischiano di subire troppi danni; con un costo energetico che supererebbe i benefici della fotosintesi. Così  le piante iniziano un processo di smantellamento foliare per riciclarne i componenti una volta a terra. Per risparmiare energia viene limitato il trasporto di nutrienti indebolendo le strutture tra il picciolo e il ramo alla quale le foglie sono attaccate. Queste cellule si degradano indebolendo ogni  connessione e liberandole con un soffio di vento.
Le piante quindi producono meno clorofilla, e gli altri pigmenti all’interno  delle foglie prendono il sopravvento: flavonoidi, carotenoidi e antocianine.
A seconda della maggiore o minore presenza di questi pigmenti  nelle cellule delle foglie gli alberi assumono colorazioni diverse. Se il pigmento prevalente sono i flavonoidi o i carotenoidi avremo una colorazione giallo- arancione con funzione di protettore dalla luce eccessiva. Questi pigmenti sono sempre presenti nelle foglie, ma offuscate dal verde della clorofilla presente in grandi quantità.

Se  è  prevalente la concentrazione dei pigmenti antociani la colorazione delle foglie sarà piuttosto tendente al rosso o al viola. Non sono presenti nelle foglie ma vengono sintetizzati da alcuni alberi quando le foglie ingialliscono. Quando coesistono con la clorofilla il colore delle foglie non è totalmente verde, ma tendente al bronzo. Quando invece si trovano in assoluta prevalenza essi sono in grado di colorare le foglie con una tonalità addirittura violacea.  Qualcuno ipotizza che il loro ruolo sia di eliminare le tossine, altri di scoraggiare l’attacco di insetti o parassiti.
Quando infine avviene la degradazione dei corpuscoli delle cellule contenenti clorofilla , le foglie muoiono assumendo il color marrone. Cadranno lasceranno finalmente la pianta completamente pulita e pronta per il riposo invernale.

Radici


Di Daniela Colombo

Eccomi con la voce scientifica di due specialisti : Peter Wohlleben e Stefano Mancuso in piccoli estratti da due loro libri meravigliosi!

In cosa differiscono le piante dagli animali?

Sono radicate al suolo e utilizzano come fonte energetica il sole. Costituiscono pressappoco l’80% in peso di tutto ciò che é vivo sulla Terra.

Non hanno nessuna struttura riconoscibile come negli animali, non hanno organi singoli o doppi a cui siano demandate le funzioni principali dell’organismo. Questo é un grande punto di forza, un attacco ai punti organici vitali mette infatti in pericolo l’intera funzionalità.

Noi pensiamo che non avendo occhi, orecchie, cervello e polmoni non possano vedere, sentire, organizzarsi o respirare.

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Cos’è lo Shinrin-Yoku


Immaginate di trovarvi all’improvviso nella foresta, percepite immediatamente una lieve umidità e un’infinità di sensazioni sensoriali.

Sotto i vostri piedi foglie e rametti in piccoli suoni che riconoscete subito, e poi il morbido del muschio e della terra più bagnata. Il battito del cuore che batte più rapido prima di stupore e poi di felicità.

Gli odori di funghi e muschi, di legni in decomposizione accompagnano quella serie di cinguettii, poi il battito regolare del picchio o il richiamo del cuculo o di una cincia in allerta.

E poi ecco il vento che fa parlare le foglie degli alberi ed è subito magia…alzi lo sguardo e vedi raggi di luce diritti e alternati ad illuminare una felce o un sasso enorme ricoperto di muschi e licheni…

Chiudi gli occhi e lasciati andare….. di DanielaColombo

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COME GLI ALBERI PARLANO TRA DI LORO di Suzanne Simard


Provate a vedere questo video incredibile:

Immaginate di attraversare una foresta, voi la vedete come un insieme di alberi…fusti massicci e chiome meravigliose.
Ma, la foresta è molto di più di quello che vediamo e oggi voglio cambiare il modo di vederla.
Sottoterra c’è un altro mondo: infinite vie biologiche che connettono gli alberi permettendogli di comunicare come se la foresta fosse un unico organismo.

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